Questo saggio solleva l’attenzione sull’archivio di videodanza del Festival Internazionale Il Coreografo Elettronico custodito presso il Museo Madre di Napoli e curato in collaborazione con un team di ricercatori della Sapienza Università di Roma. Partendo dall’esplorazione del modello concettuale inscritto nel termine oggetto coreografico (Forsythe 2008-2018), l’articolo espone come l’archivio di Il Coreografo Elettronico possa costituire un caso di studio trasversale attraverso il quale analizzare da tre diverse prospettive la crescente presenza di esposizioni di danza/coreografiche all’interno degli spazi museali. Nel corso del saggio il concetto di anarchive (Massumi-Manning 2016) è applicato come principio centrale della ricerca. Viene utilizzato come approccio per legare insieme le tre prospettive e spiegare come le esposizioni di oggetti coreografici all’interno di un museo siano in grado di riconfigurare nell’ambiente contemporaneo l’empowerment sociale.