L’aumentare delle funzioni e complessità dello stato si accompagna a una crescente centralità dell’uso della memoria, anche per quanto concerne l’economia, il dare e ave re e le relazioni tra i popoli sempre fondate sul ricordo dei miti. Dagli inizi delle prime organizzazioni umane e dal sorgere delle antiche civiltà, lo Stato ha accresciuto le proprie pretese e capacità di dominio e governo e tra le competenze che ha rivendicato sempre con maggiore forza c’è il monopolio della violenza. Adam Smith pone la nascita dell’economia nel momento in cui lo Stato inizia a garantire la sicurezza e il controllo delle violenze e con questi l’applicazione dei contratti 11. Così, il lungo cammino della formazione dello Stato da un lato ha comportato il disciplinamento dei popoli e inciso sul modo in cui si avverte la violenza, dall’altro ha imposto monopoli, creato tribunali e diritto, formato giudici e giurisdizioni e pure intessuto la trama che forma, in rapporti di stretta interdipendenza, le relazioni internazionali.