L'articolo esplora la complessa relazione tra architettura, giocattoli e stereotipi di genere, con un focus specifico sulle Barbie Dreamhouses. I giocattoli, in particolare quelli legati alla costruzione, modellano le percezioni spaziali e influenzano la sensibilità architettonica. Gli studi di genere evidenziano il ruolo dei giocattoli nella costruzione dei ruoli sociali, che si riflettono anche negli spazi domestici e nell'architettura. Attraverso un'esplorazione storica delle Barbie Dreamhouses dagli anni '60 alla loro rappresentazione nel recente film di Barbie, l'articolo identifica cambiamenti nelle estetiche del design, negli atteggiamenti sociali e nella rappresentazione di Barbie, riflettendo le nozioni in evoluzione di femminilità e domesticità. Il lavoro domestico e i suoi spazi emergono come elementi centrali nella negoziazione dell'equilibrio tra forze emancipatorie e impulsi conservatori che i produttori di Barbie cercano ambiguamente di mantenere, in una strategia commerciale costantemente di successo. Solo manipolando in modo sovversivo il modello di Barbie e la sua Dreamhouse, il giocattolo può reclamare la sua funzione disobbediente, immaginativa e sovversiva dello status quo.