Con la pubblicazione dell’inedito La cosiddetta contaminazione nell’antica commedia Romana di Pietro Ferrarino, la filologia classica non solo riscopre un documento di grande importanza per la storia degli studi classici, ma beneficia anche grandemente della ricchezza delle riflessioni in fieri dell’autore. Da queste noi traiamo l’opportunità di riconsiderare il controverso problema largamente riconosciuto non solo, certamente, nel prologo di Terenzio, ma anche in molti prologhi plautini. With the publication of the unpublished work La cosiddetta contaminazione nell’antica commedia Romana by Pietro Ferrarino, classical philology not only recovers a document of great importance for the history of classical studies, but also greatly benefits from the wealth of the author’s ongoing considerations. From these we derive the opportunity to reconsider the controversial character widely recognized not only, of course, in the prologue of Terence, but also in many Plautine prologues.