Malgrado la vicenda trovi scarso riscontro sui principali canali di comunicazione
occidentali la crisi ucraina rappresenta ormai da anni
un pericoloso conflitto a ridosso dei confini orientali del continente,
foriero di gravi rischi per il processo di integrazione europea.
Per via della propria posizione geografica l’Ucraina rappresenta il
territorio di passaggio principale per i rifornimenti di gas naturale
provenienti dalla Russia e diretti al continente europeo: questo
traffico, fondamentale per le economie della Federazione russa e
dell’Unione Europea, contribuisce a rendere il conflitto di particolare
criticità strategica.
Per comprendere la complessità delle tensioni è utile indagare la situazione
territoriale del Paese attraverso indicatori socio-economici
e politici georeferenziati in una cartografia GIS, al fine di dare evidenza
agli elementi fondamentali alla base della situazione di un
territorio di grande complessità.
In quest’ottica la cartografia offre un contributo insostituibile: attraverso
il confronto e la sovrapposizione delle rappresentazioni cartografiche
relative alla realtà socioeconomica e politica del territorio è
possibile rappresentare una situazione complessa e disomogenea e
far emergere gli elementi di criticità.
A partire dal caso della crisi ucraina, e alla luce della crescente importanza
della place evidence in ambito europeo, il contributo intende
così fornire elementi di analisi circa il ruolo della cartografia
nell’indagine geopolitica al fine di conservare e valorizzare gli elementi
geografici di questa disciplina.