Un notevole numero di prove sperimentali riportate in letteratura evidenzia che le azioni sismiche possono
produrre nei nodi trave-pilastro diffuse fessurazioni diagonali nelle due direzioni, e conseguente degrado della
rigidezza del nodo e dell’aderenza armatura-calcestruzzo delle barre ancorate in esso. Il degrado può essere
molto rilevante nel caso di nodi privi di staffe, quali quelli realizzati in quasi tutti gli edifici in c.a. esistenti in
Italia, progettati in accordo con le normative precedenti all’Ordinanza 3274. Tra tali tipi di nodi, privi del confinamento
dovuto alle staffe, si è rivolta l’attenzione ai nodi trave-pilastro esterni. Allo scopo di studiarne i
meccanismi di risposta, si sono reperiti alcuni progetti degli anni ’60-’70, realizzati in Veneto e in Friuli Venezia
Giulia, e, sulla base di essi, si sono realizzati subassemblaggi trave-pilastro rappresentativi dei nodi esterni
presenti in tali costruzioni. Questi sono caratterizzati da utilizzo di barre d’armatura lisce, lunghezza
d’ancoraggio delle armature della trave all’interno del nodo inadeguate, assenza di staffatura nel pannello nodale
e scarsità di armature trasversali negli elementi concorrenti nel nodo (travi e pilastri). Al fine di studiarne
il comportamento sotto azioni sismiche di elevata intensità, i nodi realizzati sono stati sottoposti a prove cicliche
con inversione, imponendo alla trave spostamenti con ampiezza massima crescente, secondo multipli dello
spostamento corrispondente allo snervamento dell’armatura longitudinale della trave. I risultati ottenuti da
tali prove sono riportati nel presente lavoro.