Il saggio ripercorre, attraverso la stampa d'epoca, le varie fasi che portarono nell'estate del 1989 il governo ungherese alla decisione di aprire per ragioni umanitarie le frontiere verso l'Occidente alle migliaia di profughi della Germania Est che si erano rifiutati di farvi ritorno ammassandosi nei campi vacanza ungheresi in condizioni igieniche non più accettabili e che vennero soccorsi dalla Croce Rossa magiara. La decisione ungherese di aprire le frontiere rese di fatto inutile il muro di Berlino dando ad esso la prima spallata.