La presenza di malformazioni cardiache congenite nel feto è una importante complicanze che ha un impatto drammatico sulla vita del neonato .
Abbiamo voluto studiare la possibile presenza di una disfunzione placentare in feti che presentano la diagnosi di un difetto cardiaco. Abbiamo dimostrato che nel I trimestre, i feti con malformazione cardiaca presentano concentrazioni significativamente più basse di PlGF (placental growth factor) e pregnancy-associated plasma protein (PAPP-a). Ciò significa che la funzionalità placentare è ridotta. Inoltre, abbiamo mostrato che la perfusione placentare in queste gravidanze è normale, come mostrato dalla presenza di una normale flussimetria a carico delle arterie uterine. Quindi, sulla base di questi risultati, possiamo concludere che nei feti con patologia cardiaca ci sono evidenze di una disfunzione placentare primaria.
Abbiamo quindi voluto verificare le conseguenze di una disfunzione placentare sulla crescita fetale e sulla velocimetria Doppler materno-fetale nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.
The presence of a congenital heart defect (CHD) is a major complication with a dramatic impact on
the quality of life of the neonate throughout his life.
We wanted to investigate the presence of placenta dysfunction in fetuses with CHD. In the first trimester of pregnancy we showed, that fetuses with a CHD are characterized by significantly lower maternal serum levels of placental growth factors (PlGF) and pregnancy-associated plasma protein (PAPP-a) meaning that the placental function is reduced. Nevertheless, these pregnancies are characterized by normal flow in the uterine arteries (UtA), implying that the reduced placental function does not depend by a reduced placental perfusion, but by a primary placental dysfunction may be advocate as an intrinsic characteristic of these foetuses.
We then wanted to analyze the effects of the placental dysfunction on fetal growth and maternal-fetal Dopplers in the second and third trimester of the pregnancy.
