Da tempo il confine fluttuante dei generi (con Barchiesi [2001], 157) – o super-generi – in Ovidio non costituisce più una novità (cf. Heinze 1919 e Hinds 1987). Qui di seguito discuto tre passi che vorrebbero contribuire ulteriormente, per quanto da prospettive diverse, a illustrare questo tratto distintivo (e pervasivo) dell’opera ovidiana. L’obiettivo di queste pagine è di mostrare, senza pretesa di esaustività e soprattutto sulla base di un criterio microesegetico, come alcune strategie interpretative e il riconoscimento di momenti intra- e intertestuali riescano a spiegare meglio la tensione generica del testo e le sue nuances semantiche, costruite non di rado su un sistema di opposizioni binarie.