Fin dal suo primo verso, il c. 64 di Catullo dimostra di voler continuare, in lingua latina, la maniera narrativa del piccolo epos ellenistico. È in effetti su questo sfondo ‘moderno’, più che nel contrasto con l’epica annalistica romana, che la novità formale e culturale di questo testo si lascia cogliere. Rispetto ai suoi antecedenti greci, il c. 64 rivela un più marcato carattere lirico e d’altra parte una tendenza del tutto epica alla grandiosità, alla portata, alla completezza dei significati vitali. Nelle Ecloghe 4 e 6 e nel cosiddeto ‘epillio di Aristeo’, Virgilio studia questi tratti strutturali del c. 64. La sintesi di essi nell’Eneide, sotto mutate condizioni storiche e culturali, darà luogo al nuovo stile dell’epica grande antica.
Dopo l’Introduzione, il volume si sviluppa in tre vaste sezioni, intitolate Poema, Poesia, Poeta e seguite da un epilogo. Nelle sezioni centrali il poemetto è considerato da prospettive diverse che ne mettono a fuoco rispettivamente la struttura, la dottrina e il metodo della composizione, il contenuto ideologico, cosicché le tre parti rappresentano anche tre gradi crescenti dell’impegno interpretativo. Nell’epilogo è esaminato il contributo del c. 64 alla formazione dello stile epico virgiliano.