Le modalità di rilevamento del paesaggio edificato potrebbero essere infinite, pure selezionando un filtro di lettura come il colore e la luce. A prima vista sembrerebbe perciò estremamente ambizioso tentare di controllare qualcosa che per sua natura non agevola l’identificazione di regole semplici e condivisibili.
Tuttavia la configurazione di ogni paesaggio antropizzato necessita di confrontarsi con questi due aspetti.
Per ogni progettista risulta necessario avere conoscenza delle qualità cromatiche, poiché tutto ciò che è materiale possiede un colore, così come non può esimersi dal prendere in considerazione il comportamento luminoso dei volumi architettonici, siano essi esterni o interni.
I contributi degli studiosi qui raccolti, partendo da considerazioni che affondano le motivazioni nella storia e nella cultura del colore e della luce, tracciano alcuni percorsi, forniscono interessanti interpretazioni e mettono in luce talune considerazioni necessarie per il progetto architettonico nell’epoca contemporanea.