Acconto all’obiettivo di promuovere l’integrazione dei lavoratori disoccupati nel mercato del lavoro, il principio di condizionalità può costituire un rimedio per prevenire possibili illegalità nei rapporti previdenziali nel caso in cui non sussistano le condizioni per ricevere i sussidi. Dal 2012 si registra un rafforzamento di questo principio come principale strumento per favorire l’attivazione del lavoratore; la condizionalità è uno dei possibili mezzi, ma non l’unico per favorire il collegamento tra le politiche attive e passive del lavoro. Questo modello, infatti, presenta diversi aspetti problematici, soprattutto in relazione al possibile impatto sui diritti sociali, considerando che il potenziamento della condizionalità non è bilanciato dalla definizione di rimedi per assicurare il diritto al servizio di avviamento al lavoro da parte degli uffici competenti.