La ricerca si basa sull’ipotesi che i social network, in particolare Facebook, possano costituire un punto di osservazione privilegiato per verificare i meccanismi di costruzione identitaria legati alla rappresentazione di sé e degli altri in contesto migratorio. Il lavoro è di tipo qualitativo e percorre una pista aperta e rizomatica per affrontare il tema dei processi identitari in Rete. Si è preferito un approccio etnografico, tramite un’indagine condotta con e su Internet, nella certezza che la rete costituisca uno spazio-tempo riconfermante l'ordine offline. Come è tipico delle indagini qualitative, la ricerca è destrutturata in un percorso che si sviluppa costantemente, votata a produrre descrizioni di fenomeni particolari e non assiomi generali. Nel tentativo di mostrare le connessioni tra i vari punti del percorso, la tesi si propone come quadripartita. I Capire la contemporaneità. Identità, migrazioni e nuovi media; II Ripensare il campo; III Verso una netnografia delle relazioni interetniche; IV Note a margine di una ricerca. A conclusione della dissertazione, si presenta una riflessione sui limiti della ricerca e sui possibili sviluppi futuri.