L'articolo si occupa di Theodor Daeubler (1876-1934), autore di lingua tedesca nato e vissuto fino alla giovinezza a Trieste. I temi trattati riguardano il concetto di lingua in Daeubler, i suoi legami con l'Impressionismo e con il Futurismo nonché l'impiego della lingua nelle sue opere e, in particolare, nell'"Aurora boreale", poema di 30.000 versi, di assai ardua lettura e interpretazione, tanto che Daeubler stesso ne scrisse una "autointerpretazione". Si offre inoltre una sintesi dei rapporti tra l'autore, Carl Schmitt e Franz Blei.