Abstract
Europa, tradizione, libertà nel pensiero di Francisco Elías de Tejada
Il pensiero di Elias de Tejada (Madrid, 1917-1978) esprime con tratti di peculiare originalità uno svuiluppo del pensiero giuridico-politico, in continuità con la traiettoria percorsa dal realismo gnoseologico-metafisico degli autori ispanici dei secoli XVI-XVII. Tejada (che è stato ordinario di Diritto naturale e Filosofia del diritto a Murcia, Salamanca, Siviglia e Madrid) ha coniugato l’attitudine teoretica con la ricerca storica. La sua visione filosofico-politica profila la fondazione ontologico-finalistica dell’ordine sociale e della tradizione storica (intesa come trasmissione del sapere essenziale per la comunità politica). A partire da tali coordinate (e con ampiezza di riferimenti) analizza il carattere assiologico dell’autorità, la natura organica della comunità, la densità obiettiva del concetto di bene comune (indagato particolarmente attraverso Suárez, Vitoria e Soto), la distinzione tra “libertà concreta” e “libertà astratta”, nonché la diagnosi della nozione moderna di Europa.