L'architettura oltre gli elementi: cogliere il disegno di un'opera complessa. Spunti a partire dal caso letterario della Summa Theologiae di Tommaso d'Aquino
Il “tempio malatestiano” di Rimini accoglie motivi artistici e rappresentazioni pittoriche che rifondono immagini provenienti dall’antichità pagana e cristiana, ponendo il problema del significato di questi accostamenti. La comprensione del “disegno” complessivo, del suo movimento e dei suoi approdi diventa chiave di lettura essenziale rispetto senso degli accostamenti. Una questione analoga, di tipo ermeneutico, si ritrova anche nel contesto della letteratura filosofica del XIII Secolo, che tipicamente rifonde elementi precristiani – platonici e aristotelici in particolare – e intuizioni della stagione patristica. Un esempio di prima grandezza ne è la Summa Theologiae di Tommaso d’Aquino. Il saggio si concentra sulla sezione morale (moralis consideratio) di quest’ultima, ritrovando la questione della corretta comprensione del “disegno” dell’opera e mostrandone l’importanza al fine della possibilità di stimare l’equilibrio e il significato della rifusione di elementi concettuali provenienti da tradizioni di pensiero diverse.