Gli esempi di Niobe, Oreste e, soprattutto, Medea mostrano a vario titolo come le scene ‘tragiche’ possano essere considerate il risultato dello sforzo delle officine magnogreche di adattare il loro repertorio alle attese di una clientela sensibile alle novità proposte dal teatro. Il modello che meglio aiuta a comprenderle è quello di Biancaneve nel mondo contemporaneo. Una sorta di ‘dittatura dell’immaginario’ innescata dal lungometraggio di Walt Disney costringe chiunque
voglia usare Biancaneve, Grimilde, i Sette Nani e gli altri personaggi del racconto a uniformarsi a quel modello.