Il contributo esamina in modo analitico il recepimento nell’ordinamento italiano della dottrina comunitaria sulla vendita dei beni di consumo. In particolare, il lavoro pone in luce le scelte operate dal legislatore italiano, mettendole a confronto con il testo della direttiva e sottolineando le peculiarità rilevanti, sì da valutare la conformità della recezione così operata a regole e principi del diritto comunitario, segnalandone criticità ed inadeguatezze.