Durante il XIX secolo, il nazionalismo romeno si è sviluppato sia accettando i paradigmi liberal-democratici occidentali, sia opponendosi ad essi, nel nome dei valori tradizionali da difendere di fronte ai modelli di importazione - come il contrattualismo di Rousseau -, considerati estranei all'autentico spirito romeno. Fu la seconda forma di nazionalismo a prevalere, sviuppandosi poi durante il XX secolo allo scopo di opporsi alla modernità occidentale e di esaltare l'ideale di una società organica, radicalmente alternativa sia all'atomismo occidentale sia al collettivismo marxista sovietico.