Lo scopo del saggio è ricostruire il percorso compiuto dalla riflessione di Furio Jesi tra il 1964 e il 1972 ossia dalla scoperta della distinzione kerényiana tra «mito genuino» e «mito tecnicizzato» fino al suo superamento con l’ipotesi, formulata nel 1972, della «macchina mitologica», alla luce di alcuni riferimenti specifici del pensiero politico (Sorel e Le Bon in particolare) che Jesi sembra avere in mente, sebbene non ne parli apertamente. È tramite il confronto con questi e altri autori che Jesi si rapporta criticamente alla distinzione di Kerényi e arriva a proporne il superamento con un’ipotesi, la macchina mitologica appunto, che conserva e rilancia l’importanza dell’intelligenza collettiva in ambito politico anche quando essa sembra completamente fagocitata dai manipolatori del mito.