Opzioni
Considerazioni sulle caratteristiche cognitive e neurali del linguaggio e sul loro rapporto con il mutamento linguistico
Andrea Marini
2022
Abstract
Le lingue umane sono dei sistemi adattivi in uno stato di costante cambiamento.
diverse stime indicano l’esistenza di almeno 7.000 lingue distribuite
in 196 Paesi (https://www.ethnologue.com/guides/how-many-languages;
Lewis 2009), ciascuna soggetta a variazioni che ne coinvolgono le diverse
caratteristiche strutturali: fonetiche, fonologiche, morfologiche, morfosintattiche,
sintattiche, semantiche, pragmatiche e discorsive (evans e Levinson
2009; Levinson e Gray 2012). Il ritmo con cui le lingue si modificano nel
tempo dipende da una complessa miscela di fattori. Ad esempio, il cambiamento
è in genere più rapido in lingue con molti parlanti (si pensi all’inglese)
ma molto più lento in quelle parlate in aree geografiche limitate e da un
numero ristretto di persone (come nel caso dell’islandese). Sia esso veloce o
lento, il cambiamento sembra tuttavia essere una delle caratteristiche che
definiscono il linguaggio (Willems et al. 2016).
A partire dal XIX secolo la Linguistica Storica ha permesso di identificare
diversi meccanismi alla base del mutamento delle lingue portando, tra le
altre cose, alla individuazione di ‘leggi’ in grado di spiegare alcune caratteristiche
di tali modificazioni (si pensi ad esempio alla Legge di Leskien sulla regolarità
del cambiamento fonetico). Sfruttando tecniche e teorie affinatesi nel
tempo, questa disciplina riesce oggi a ricostruire, per via ipotetica, alcuni aspetti
delle lingue antiche risalenti perfino a circa 10.000 anni fa, all’inizio
dell’olocene (Willems et al. 2016; Pagel et al. 2007; Gray e Atkinson 2003).
Ma da dove viene questa variazione? Perché le lingue si modificano, cambiano
nel tempo? Già darwin (1871) nel suo The descent of man and selection
in relation to sex rifletteva su questo punto notando i curiosi parallelismi tra le
lingue e le specie caratterizzate da simili processi di speciazione, mutamento e
adattamento. esattamente come le specie animali, anche le lingue si evolvono.
Lo sviluppo, il funzionamento e le mutazioni delle lingue dipendono da una
complessa interazione tra abilità cognitive e variabili ambientali. In effetti, il
mutamento linguistico consiste di due fasi: ‘innovazione’ e ‘diffusione’. Mentre
l’innovazione potrebbe essere considerata come l’inserimento di un nuovo tratto
linguistico o la modificazione di un tratto già esistente nella mente di un individuo,
la sua diffusione richiede la dispersione del nuovo tratto attraverso le
comunità dei parlanti che potranno, alla fine, usarlo in modo da generare una
nuova convenzione (Schmid 2015). In altri termini, sebbene la diffusione sia un processo sociale all’interno di una comunità, tale comunità consiste di parlanti
dotati di sistemi cognitivi; questo implica che la diffusione dei nuovi tratti linguistici
dipende almeno in parte dal funzionamento stesso della mente e, in ultima
analisi, del cervello. Queste considerazioni suggeriscono che l’interscambio
teorico/metodologico tra la Linguistica Storica e le diverse discipline nell’alveo
delle (neuro)scienze Cognitive (ad inclusione della Psicolinguistica, della
neurolinguistica e della Linguistica Cognitiva) può avere importanti implicazioni
per arrivare ad una migliore comprensione dei processi alla base del mutamento
linguistico avvenuto in tempi anche molto remoti (cfr. Bybee 2007;
Hilpert 2015; Lazzeroni 2019; Winters 2020). Questa è essenzialmente l’idea
alla base delle affermazioni di Labov (1975) secondo cui gli stessi meccanismi
che operarono per produrre le modifiche su larga scala del passato potrebbero
essere osservate operare nelle modificazioni che hanno luogo nelle lingue attuali
(Principio di uniformità; cfr. § 2). In linea con queste premesse, nel presente
contributo verranno in primo luogo presentate alcune considerazioni che supportano
la validità del Principio di uniformità. Si passerà poi a fornire una panoramica
di alcune delle principali caratteristiche cognitive e neurali dello sviluppo
e del funzionamento del linguaggio con considerazioni sulle profonde interazioni
tra ambiente, cognizione e conoscenze linguistiche. nelle conclusioni,
infine, si introdurranno anche i potenziali contributi derivanti dagli studi con
sistemi di intelligenza artificiale.
Diritti
closed access