La bonifica della Bassa friulana è la più importante opera di trasformazione territoriale della prima metà del Novecento. Viene pensata nel XIX secolo, per eliminare i i bacini in cui proliferava la zanzara anofele, causa finalmente riconosciuta della malaria, e per mettere a frutto una ampia fetta del Friuli, all'interno del progetto di crescita della "piccola patria", ma viene avviata soltanto tra le due guerre per motivi tecnici e politici. La possibilità di mettere le mani su un'area agricola pari a un quarto dell'intera pianura friulana scatena una lotta tra poteri locali. Per risolverla il regime interviene direttamente, con la nomina di responsabile esterno, e le scelte economiche nazionali spingono verso un uso particolare delle risorse naturali, che produce l'invenzione della nuova città industriale di Torviscosa