Al ritorno da un intenso workshop di progettazione urbanistica in Albania, con studenti di Architettura e di Economia delle Università di Trieste e Scutari, l'articolo propone una riflessione sull'importanza di coltivare nuove competenze tecniche e soft skills. In tal senso, ampliare il campo dei contesti formativi può forse essere una via per coltivare la sensibilità a imparare a innovare attraverso l’interazione e l’immersione diretta in condizioni territoriali, ambientali e sociali oggi sempre più problematiche (wicked). Una sensibilità che segna la differenza tra l’acquisizione (e la trasmissione) della sola expertise tecnica e la maturazione dell’abilità a svolgere una pratica professionale (e didattica) tanto competente, quanto relazionale, critica e riflessiva.