Le campagne di scavo italiane dell’Istituto Papirologico G. Vitelli di Firenze
nella Necropoli Nord di Antinopoli hanno costantemente restituito un buon
numero di monete, prezioso ausilio per la cronologia relativa ed assoluta degli
strati archeologici. Dal punto di vista numismatico, a nostro avviso, per le sue
caratteristiche, per la sua storia e per l’ampiezza degli scavi, la Necropoli
Nord rappresenta una grande occasione di studio e di approfondimento delle
problematiche legate alla monetazione in Egitto in tre momenti cruciali della
sua storia numismatica, quali l’epoca tardoantica, il periodo “bizantino” ed il
trapasso tra la moneta romea a quella degli Arabi conquistatori. In questa
sede, e sia pure in modo preliminare, tratteremo unicamente delle monete
che sono state immesse nella circolazione dopo la conquista araba dell’Egitto,
cui sono da aggiungere le centinaia di piccoli bronzi di IV e V sec., tra cui
spiccano numericamente i bronzi fusi in ambito locale, le Gussmünzen1, che sembrano essere stati la base del circolante fino alla conquista araba, e
probabilmente anche oltre.