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Gertrude Elizabeth Margaret Anscombe (1919-2001)

Davies, Richard
2024
  • Controlled Vocabulary...

Abstract
Gertrude Elizabeth Margaret Anscombe (1919-2001) studia e insegna filosofia alle università di Oxford e Cambridge. Allieva e amica di Ludwig Wittgenstein, cura e traduce in inglese molte delle sue opere rimaste inedite, a partire dalle Ricerche filosofiche (1953), e pubblica diversi lavori ispirati al suo pensiero, tra cui un’introduzione al Tractatus (1958). Il lavoro più influente di Anscombe è senz’altro il volumetto Intention (1956), che fornisce un’analisi, in parte grammaticale ma applicata a casi concreti, delle locuzioni affini a ‘A intende fare x’, ‘A sta facendo x con l’intenzione di fare y’ e ‘A sta facendo x intenzionalmente’. La motivazione dietro a questo sforzo è quella di individuare il senso in cui il Presidente Truman si è reso un criminale di guerra ordinando i bombardamenti atomici sul Giappone nel 1945. Pur non essendo pacifista, Anscombe aveva già applicato le categorie tradizionali della guerra giusta anche all’ingresso dell’Inghilterra nella Seconda Guerra Mondiale (1939). Le sue riflessioni sull’etica trovano espressione complessiva nell’articolo del 1958 La filosofia morale moderna, dove l’autrice liquida la tradizione di pensiero morale dai tempi di Hume e Kant e suggerisce, tra le vie percorribili, un ritorno alle categorie delle virtù così come si trovano nel pensiero di Aristotele. Questo suggerimento ha condotto il mondo anglofono a riflettere nuovamente sull’importanza della nozione di carattere nella valutazione morale delle azioni e delle persone. Oltre a questioni con ricadute direttamente morali, Anscombe si è occupata di questioni esegetiche nella storia della filosofia, a partire da Parmenide, e di problemi di filosofia della mente, come quella dello statuto logico della parola ‘io’, oppure del rapporto tra causalità e determinismo (si veda la sua Prolusione come Professore a Cambridge nel 1971), finendo per mettere in scacco la nozione di causa espressa come una legge di natura della forma ‘ogni volta che si verifica una causa c, ne consegue un effetto e’: interferenze possono infatti essere sempre in agguato.
DOI
10.13137/978-88-5511-567-4/36664
Archivio
https://fvg.alb-1.adb.units.it/handle/123456789/456048
Soggetti
  • Wittgenstein

  • Intenzione

  • Guerra Giusta

  • Teorie delle virtù

  • Causalità

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