La modernità politica presenta l’autorità come antitetica all’autonomia, legando la prima al potere, la seconda alla sregolatezza. Tale impostazione viene confutata facendo anche riferimento ad una analisi filologica. Si ritiene che in una prospettiva non moderna sia l’autorevolezza a permettere all’autonomia di dispiegarsi, dando vita ad una esperienza comune protesa a definire di volta in volta le regole di convivenza, facendo sì che il diritto non appaia quale comando del sovrano, ma il frutto della regolarità sociale informata dai luoghi comuni (loci).