La redazione di una flora richiede enormi sforzi da parte del florista, spesso con risultati incompleti. Le flore sono generalmente redatte conducendo le attività di campo senza alcun protocollo quantitativo standardizzato, ma secondo criteri soggettivi, che scaturiscono da una combinazione di abilità, esperienza e intuito del florista (il cosìddetto “algoritmo del botanico” sensu Palmer et al. 2002). Se da un lato questo approccio aiuta a massimizzare il numero di taxa rilevati sul campo, dall’altro le flore così prodotte possono differire sensibilmente in quantità e qualità dei dati raccolti. Il passaggio verso un tipo di campionamento probabilistico – anziché opportunistico – è dunque auspicabile per poter (i) applicare analisi statistiche rigorose e comparabili, (ii) confrontare flore di regioni e periodi diversi (Chiarucci, Palmer 2006) e (iii) facilitare la riproducibilità e verificabilità di metodi e risultati. Lo scopo di questo lavoro è quindi quello di sperimentare l’introduzione di approcci probabilistici nella ricerca floristica e misurarne l’efficacia.