Il saggio analizza le varie tipologie di pregiudizi non patrimoniali derivanti dall'illecito mortale, mettendo in luce la diversità intercorrente tra i danni patiti dai congiunti e quelli sofferti direttamente dalla vittima: proponendo, con riguardo a questi ultimi, una linea di lettura alternativa propensa a consentire la risarcibilità del danno da perdita della vita.