La crescente disaffezione nei confronti delle forme tradizionali
di advertising suggerisce l’opportunità di spostare
l’asse gravitazionale della comunicazione d’impresa,
ponendo al centro il consumatore: non un individuo
isolato, ma un soggetto inserito in una rete di contatti e
di relazioni, attivo e partecipativo, informato e oculato
nelle scelte, dal quale viene una domanda insistente di
qualità e di eticità.
A partire da questa prospettiva, il presente contributo
intende suggerire una mappa dei fenomeni emergenti.
Centrale appare il ruolo della marca, impegnata a riannodare
il filo della relazione tra produzione e consumo,
secondo una logica di carattere co-creativo: è un percorso
trasversale, tra online e offline, tra old e new media, che
pone l’accento sulle reti e sulle connessioni, sui processi e
sulle relazioni, più che sulle merci e sulle cose.