Il P. Gen. inv. 65 appartiene a un lotto di papiri, provenienti dall’Arsinoites, fatti acquistare da Jules Nicole negli anni 1892-1893. Il testo greco sul recto veniva definito come “sorte de commentaire philosophique”. Come tale venne registrato anche dal Pack2 sotto il nr. 2995. Esso fu pubblicato per la prima volta da M. Serena Funghi in Analecta Papyrologica, vol. V, 1993, pp. 5-19, con un Addendum di Fabrizio Conca. Si tratta di un testo vergato in una libraria rotonda della seconda metà del II secolo d.C., che trasmette parte di tre colonne di scrittura gravemente lacunose. La decifrazione della scrittura è molto problematica, ma già Serena Funghi aveva potuto escludere tassativamente che si trattasse di un commentario filosofico, definendolo come frammento erotico appartenente ad un contesto narrativo. Si individua una scena in cui a parlare in prima persona è un personaggio femminile, che si rivolge ad un altro personaggio anch’esso femminile. E non si esclude anche un interlocutore maschile. Si ipotizza che il frammento sia tratto da un romanzo. Esso è già stato incluso come incertum nella sua edizione di frammenti papiracei di romanzi greci del 1998. Qui si sottopone il papiro ad una nuova revisione. Se ne propone un’edizione molto accurata, corredata di un ampio apparato critico. Segue una traduzione che rispecchia lo stato lacunoso del testo e un commento che discute l’aspetto filologico e linguistico, le scene, i personaggi, gli ipotesti. Si individuano echi da Caritone e da altri romanzieri; si indicano come ipotesti la commedia di Menandro, il mimo, Luciano, l'antologia di lettere di Alcifrone ed altri. Si offre un’ipotetica ricostruzione della vicenda.