Il gioco è un “oggetto” difficilmente perimetrabile, per questo motivo, nel corso dei secoli si è tentato, all’interno di campi disciplinari diversificati, di rendere il gioco concettualmente osservabile e oggettivamente trattabile. Riflessioni filosofiche, studi di natura antropologica, etologica, e sociologica, nonché psicologica, hanno portato all’elaborazione di numerose teorie sul gioco, e a definire specifiche chiavi di lettura per interpretare l’attività ludica. Dopo aver tratteggiato, in questo senso, le linee di tendenza essenziali che si sono sviluppate dall’ ottocento ad oggi, viene presentato un lavoro di ricerca che si propone di capire che senso ha oggi il gioco per l’adulto. Lo scopo era quello di indagare se nella fase adulta si gioca ancora e, in caso affermativo, che cosa significhi giocare da adulti e perché è importante farlo. C’era poi l’intento di vedere se e in quale misura il gioco dell’adulto assume forme e significati diversi dal gioco del bambino.
