Il presente contributo analizza motivi e forme dell’Epithalamium Laurentii, un carme in 87 esametri giunto nel corpus delle opere di Claudiano e ancora oggi sfuggente per dettagli essenziali quali autore, datazione, destinatari e, persino, originaria estensione. L’esame della struttura del carme e di alcuni elementi che, pur nel contesto della tradizione letteraria, offrono motivi di sorprendente originalità, consente di mettere in discussione la fondatezza dei radicati pregiudizi nei confronti delle doti poetiche del suo anonimo autore, che potrebbe essere stato ragionevolmente attivo non prima degli inizi del VI sec. e aver avuto tra i suoi numerosi modelli anche Draconzio.