La geniale “Leggenda del Grande Inquisitore”, incastonata da Dostoevskij ne I fratelli Karamazov (1879), narra la follia dei roghi, in cui si manifesta la logica del rovesciamento in merito alla soppressione della libertà. La libertà, fonte di angoscia e di insicurezza, deve essere eliminata, secondo il progetto dell’inquisitore. Così gli esseri umani, non più liberi, si sentiranno sgravati dal peso insopportabile della vita morale, perché non dovranno più decidere liberamente da sé soli.
Il racconto dostoevkijano è qui interpretato come metafora dei rischi del presente: rinuncia alla libertà come bene e al bene della libertà, nei vincoli dell’ipertrofico sistema analitico.