Per quanto riguarda il genere, la lingua italiana (e non solo quella italiana), offre delle possibilità che sono ben superiori a quanto facciamo quotidianamente con le parole. Il genere, certo, si dà nelle norme che lo definiscono e lo impongono, ma anche nelle minuscole sovversioni che a partire da quegli stessi spazi di normatività diventano di
volta in volta possibili. Di questo, in fin dei conti, si parla quando si dice che il genere è performativo. Di questo vuole dare una piccola testimonianza questo volume. Contributi di E. Vezzosi, S. Adamo, M. Sbisà, L. Rega, N. Celotti, M.D. Ferrara, P. Fiore, V. Mikolic, M. Pusterla, W. Houbabi, G. Zanfabro, F. Martini.