Ferracuti analizza il “Don Chisciotte”, grande testo e opera teatrale del Seicento spagnolo che cerca di evocare vari aspetti della vita quotidiana spagnola e adotta alcune tecniche di recitazione importanti, come l’inganno o l’occultamento. Il vero pilastro della prima parte del testo è la teatralità, intesa come l’abilità a evocare spazi immaginari, inediti. Poi vi è una sorta di distruzione del concetto di veridicità e diversi personaggi simulano alcune loro azioni. Uno di questi è Sansone Carrasco, che utilizza alcuni trucchi quando sfida a duello Don Chisciotte. Sancio Panza invece, falsifica alcuni conti per aumentare il valore della sua paga; per questo è accusato di essere un falso scudiero. Nell’ultima parte del racconto Don Chisciotte e Sancio Panza sono a Barcellona. Cervantes descrive la realtà del "banditismo" in maniera vera, forte, mostrando il triste segno degli uomini impiccati agli alberi della città.