La frequenza di omicidi di donne “in quanto donne”, ovvero omicidi legati alla posizione di subalternità della vittima per la sua appartenenza ad un genere ancora discriminato, ha fatto sì che si coniasse un termine per definire il fenomeno: femminicidio. Si rifletterà su come, ancora oggi, la stampa italiana tenda a raccontare i femminicidi utilizzando una terminologia e un punto di vista tali da eliminare, anche dopo la sua scomparsa, il ruolo protagonistico della vittima.