Introduzione: Un’ampia letteratura dimostra che i bambini in età prescolare utilizzano strategicamente le dita durante lo svolgimento di compiti matematici, per facilitare la rappresentazione delle quantità ─ utilizzo che appare associato a un miglioramento della prestazione. Rispetto a questo fenomeno, meno esplorato è quello del pointing, ovvero la tendenza a indicare o toccare gli elementi di un insieme per facilitarne il conteggio. Inoltre, ad oggi, nessuno studio ha esplorato come il pointing possa interagire con le funzioni esecutive nel predire lo sviluppo di abilità numeriche avanzate. Alla luce di queste considerazioni, obiettivo del presente studio è indagare il contributo trasversale e longitudinale dell’interazione tra pointing e funzioni esecutive (i.e., inibizione e memoria di lavoro) nello sviluppo della cardinalità, uno dei precursori maggiormente rilevanti per l’apprendimento matematico formale.
Metodo: Un campione di 103 bambini del secondo e terzo anno della scuola dell’infanzia è stato coinvolto in due occasioni di valutazione, a distanza di 5 mesi. Nello specifico, sono state valutate l’inibizione, la memoria di lavoro visuospaziale, la conoscenza della cardinalità e l’utilizzo delle dita durante il compito di cardinalità.
Risultati: Relativamente alla regressione gerarchica condotta sui dati trasversali, i risultati hanno mostrato che i bambini con minori livelli di inibizione beneficiavano maggiormente del pointing durante lo svolgimento del compito di cardinalità. Inversamente, considerando il modello longitudinale, i bambini con migliore memoria di lavoro esibivano un’associazione maggiormente positiva tra il pointing e lo sviluppo delle conoscenze di cardinalità nel tempo.
Discussione: Dai risultati emerge come il pointing interagisca con diverse funzioni esecutive nel predire l’acquisizione della cardinalità: una scarsa inibizione appare rilevante nel breve termine, mentre una buona memoria di lavoro sembra rinforzare la relazione positiva tra pointing e sviluppo della cardinalità nel lungo termine. Lo studio arricchisce la comprensione dell’importante ruolo delle dita nell’apprendimento matematico prescolare, evidenziando la necessità di adottare pratiche educative a sostegno dell’impiego del pointing.