Nel corso del diciannovesimo secolo gli scienziati sociali dimostrarono grande interesse per le varie forme d’arte.
In particolare, la criminologia lombrosiana e la psichiatria positivista analizzarono a lungo i meccanismi alla base della produzione artistica, ipotizzando un legame diretto fra patologie psico-fisiche e talento creativo. Il recente sviluppo delle neuroscienze ha dato vita ad una nuova serie di ricerche sulle basi neurologiche della creatività artistica, contribuendo a rivalutare in parte i contenuti di talune intuizioni lombrosiane. L'articolo approfondisce queste tematiche con un approccio storico-criminologico.