Lo scopo di questo libro è mostrare alcune tecniche di “contro-comunicazione” da parte di minoranze critiche che vogliono coinvolgere – con mezzi interattivi e a basso costo – altre minoranze per cambiare lo stato (o almeno la visione) delle cose.
L’idea di fondo è che i mezzi di comunicazione, in quanto strumenti, possono essere utilizzati per veicolare messaggi molto diversi da quelli che siamo abituati a ricevere. Possono essere reinventati, al fine di intendere la comunicazione non più solo come “passiva” e “di massa” ma anche come “attiva” e “soggettiva”. In questo libro viene esplorato come Internet, giornalismo, televisione, teatro, musica, arte, pubblicità e marketing possano essere mezzi potenti nelle nostre mani.
Molti degli autori che hanno offerto il loro contributo sono riusciti a innescare qualche cambiamento (dal sito sul giornalismo partecipativo alle azioni di Subvertising, dal Teatro dell’Oppresso all’Hacktivism, dalla rivista Rumore al tribal marketing). Ecco quindi la finalità ultima del libro: diffondere questo tipo di cultura e di azioni, attraverso spunti ed esempi, sia sul piano teorico sia sul piano empirico e applicativo, su come re-inventare la comunicazione. Riflessioni e metodi per non essere solo e sempre un ricettore passivo di comunicazione, ma anche un mittente critico di opinioni.