Secondo la lezione di Tommaso d'Aquino «autonomia» ed «eteronomia» non sono due modi opposti di intendere la coscienza morale. L'esperienza morale è caratterizzata a suo avviso dal governo di una conflittualità tra «principi esteriori», ovvero le «leggi» e «principi interiori», ovvero gli «habitus», intesi come sorgenti da cui emergono le pressioni avvertite dalla coscienza e rispetto a cui la persona si trova a dover decidere.