Da molti anni frequento “archeologicamente” la città antica di Aquileia, per conoscerne l’evoluzione, attraverso le manifestazioni figurative. Il percorso ha interessato prima le espressioni simboliche e, in particolare, il mito “cristianizzato” della fenice e poi la materia cosmica, così come emerge dalle decorazioni pavimentali musive dei cd. oratori, ovvero dei triclini delle domus tardoantiche, e delle due aule del complesso teodoriano. Ma la mia curiositas mi ha accompagnato anche verso il mondo funerario, ossia verso le incisioni figurate, poste a commento iconografico delle lapidi cristiane.