Il saggio mira a ricostruire il contributo fornito dalla giurisprudenza costituzionale su un istituto, quello delle misure interdittive, assurto solo in tempi relativamente recenti a nitida fisionomia cautelare. Nello studio viene posta in rilievo anzitutto la spinta determinante del giudice delle leggi nel senso di un progressivo affrancamento delle misure cautelari interdittive dalla sfera della sanzione penale. Con riguardo all’elaborazione giurisprudenziale avente a oggetto il nuovo codice di rito, si fa notare come essa sia segnata, per un verso, da un’ottica di progressivo rafforzamento dell’autonomia degli strumenti d’interdizione da quelli di coercizione; per altro verso, con riferimento al nesso tra momento applicativo della misura interdittiva e contraddittorio, si registra un approccio della Corte di natura perequativa delle disparità esistenti tra cautele interdittive e cautele coercitive.
