All’inizio dell’Ottocento, in un periodo in cui si va affermando un
nuovo sentimento della natura, Gabriel Thouin ripropone, con i suoi
Plans raisonnés de toutes les espèces de jardins (1820), il dibattito
settecentesco tra giardino alla francese e giardino all’inglese.
Nel momento in cui riassume le idee del tempo appena trascorso,
Thouin lavora per dare ‘spazio’ e ‘rilievo’ all’immaginazione e alla
fantasia, disegnando giardini-modello da proporre sia ai “modesti”
abitanti delle campagne, sia alla ricca borghesia cittadina, desiderosa
anch’essa di avere jardins paysagers in una città che (scriverà di lì a
poco Baudelaire) andava trasformandosi velocemente.