L’articolo tratta innanzitutto del racconto Good Old Neon, di David Foster Wallace: da alcune osservazioni narratologiche sull’enunciazione narrativa, sulla difficoltà di individuare narratore e narratario e sullo statuto problematico del David Wallace che appare nel finale, si passa a una più ampia considerazione della paradossalità del racconto, per la quale si richiamano Jonathan Culler e la unnatural narratology. Ciò conduce a discutere prima della poetica di Wallace, che insiste sulla relazione fra autore e lettore, e poi del rapporto fra individuo e linguaggio, sulla scorta di Hans-Georg Gadamer, ovvero di come il medium in cui autore e lettore possono incontrarsi – il linguaggio – sia anche quello in cui l’individualità apparentemente si perde.