Opzioni
Indagini sulla bassa suscettibilità del Tocai friulano alla flavescenza dorata.
2022
Abstract
La flavescenza dorata (FD) è una delle malattie più dannose per i vigneti europei, con severe
conseguenze economiche per i maggiori Paesi produttori viti-vinicoli. Causa infatti ingenti perdite
di produzione, sia a livello quantitativo che qualitativo, nonché il progressivo declino e
deperimento delle piante. Tuttavia, differenze nella suscettibilità alla FD sono state osservate tra
le varietà di Vitis vinifera, ad esempio, Chardonnay e Pinot grigio sono varietà altamente
suscettibili, mentre Tocai friulano viene comunemente considerato quasi resistente alla malattia.
Nel 2019 è stato individuato un vigneto, allevato a Guyot doppio, con T. friulano adiacente a filari
di P. grigio caratterizzati da un’alta incidenza di piante infette da FD e con una popolazione del
vettore di FD, Scaphoideus titanus, molto elevata. L’alta pressione di malattia ha portato nei due
anni successivi ad un progressivo aumento delle piante infette da FD anche nei filari adiacenti di
T. friulano.
Nel 2021, per ciascuna delle due varietà, sono state selezionate delle piante che non mostravano
sintomi l’anno precedente, ed è stato studiato lo sviluppo della sintomatologia nel corso della
stagione vegetativa. Nel mese di luglio, alla comparsa di sintomi tipici di giallumi, la gravità della
malattia era molto simile tra le due varietà, mentre, verso la fine della stagione vegetativa
(settembre) è emersa una notevole differenza. Infatti, nel P. grigio la maggior parte delle piante
era stata gravemente colpita dalla malattia, al contrario, in tutte le piante di T. friulano i sintomi
erano rimasti localizzati in prossimità dell'area in cui erano comparsi, senza mai estendersi da un
arco all'altro, e con una lieve compromissione della produzione dell'uva.
Per ciascuna varietà, sono state selezionate alcune viti infette ed è stata valutata la presenza del
fitoplasma della FD nelle diverse parti legnose della pianta. In particolare, è stato analizzato il
legno di due anni dell’arco fruttifero con tralci sintomatici e una porzione del tronco. All’inizio di
luglio, quando in entrambe le varietà i sintomi di giallumi erano confinati a pochi tralci, il
fitoplasma della FD è stato rilevato nell’arco, ma con un titolo molto più basso nel T. friulano.
Nello stesso periodo il fitoplasma non è mai stato trovato nel tronco delle piante di T. friulano,
mentre era presente, ad una concentrazione spesso elevata, in quelle di P. grigio. Nelle analisi
effettuate a novembre, in fase di riposo vegetativo, il fitoplasma era generalmente scomparso dagli
archi di T. friulano, mentre continuava ad essere presente, anche se ad un titolo ridotto, in quelli
di P. grigio. Nei tronchi il fitoplasma era ancora presente nel P. grigio, mentre quelli di T. friulano
sono sempre risultati negativi.
Lo studio dei processi molecolari che consentono la localizzazione della sintomatologia e del
fitoplasma della FD in alcune parti della pianta di T. friulano è attualmente in corso. I primi
risultati, ottenuti dallo studio dell'espressione di un set di geni e dalla quantificazione del contenuto
di polifenoli nel legno, suggeriscono l'attivazione di una risposta di difesa attivata in specifiche
zone della pianta. Inoltre, ulteriori studi, già avviati, permetteranno di definire se l’eliminazione
in fase di potatura delle parti infette potrà consentire il completo risanamento delle piante di T.
friulano.
Diritti
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