Nella geografia a scala europea della partecipazione del genere femminile alle attività lavorative, la presenza diffu-sa di strutture di assistenza sociale e di strumenti politico- economici orientati a favorirne l’occupazione rappresenta il principale fattore di discrimine per il concreto esercizio del diritto al lavoro. Nello stesso tempo le condizioni di opportunità differenziate che, in definitiva, incidono sulla maggiore o minore propensione all’inserimento nel mondo del lavoro, e nel tempo, a conservare la posizione lavora-tiva acquisita, risultano ancora a danno della componente su cui ricade, in molti contesti, il carico familiare, preclu-dendone, tra l’altro, la possibilità di raggiungere posizioni apicali nel mercato del lavoro. Il contributo si propone di analizzare i principali fattori di discrimine, tra cui il livello retributivo, e indagare sugli strumenti presenti in alcune aree geografiche, che possono rappresentare un modello di riferimento, in cui il divario di genere appare superato, al fine di isolare i fattori che potrebbero consentire l’incre-mento del potenziale di sviluppo della componente femmi-nile nel mercato del lavoro anche in Italia.