Heine e Nietzsche, due classici del pensiero europeo moderno che nel corso della storia della loro ricezione sono stati tendenzialmente classificati come antipodi: se, da un lato, i seguaci del filosofo vedevano in prima istanza in Heine il socialista ebreo e il francofilo di fede giacobina, dall’altro, gli stessi ammiratori del poeta, in genere appartenenti alla sinistra europea del XIX e XX secolo, non avrebbero visto di buon occhio un accostamento con il pensiero elitario e antidemocratico di Nietzsche. Il contributo presenta un territorio di incontro fra i due autori per certi versi nuovo, e valorizza, con una ampio confronto con la critica e la storia delle traduzioni italiane, in particolare per quanto riguarda Heine, gli aspetti più trascurati nella germanistica italiana e internazionale degli ultimi anni.