Opzioni
La povertà e le sue deprivazioni. Un'analisi per l'Italia
2021
Abstract
Il contributo propone un indice aggregato sintetico di povertà multidimensionale applicabile ad un’economia avanzata come quella Italiana, concettualmente basato sull’approccio delle capability di Sen, e che utilizza il metodo di Alkire e Foster. L’ indice è costruito usando dati tratti dalle componenti italiane dell’indagine europea sul reddito e le condizioni di vita (IT-SILC) per gli anni 2009 e 2015. L’andamento dell’indice aggregato e le sue disaggregazioni dimensionali, territoriali e per caratteristiche socio-demografiche, sono analizzati per delineare un primo quadro della deprivazione multipla in Italia nell’anno che precede la profonda crisi determinata dalla doppia recessione e in quello che segna l’inizio di una stentata ripresa. I risultati mostrano che deprivazione materiale, disoccupazione, scarsa partecipazione sociale e istruzione carente sono le dimensioni che contribuiscono maggiormente all’indice aggregato di povertà multidimensionale (e al suo aumento nei due anni considerati), e quelle con maggior prevalenza tra i poveri, a prescindere dal sottogruppo di popolazione di appartenenza. Se i profili della povertà multidimensionale sono grosso modo omogenei, la sua incidenza è invece molto diversa tra i vari sottogruppi. I gruppi più colpiti sono gli immigrati, le famiglie con capifamiglia scarsamente istruiti o che presentano due o più minori e le classi di età più giovani. Profondi risultano anche i divari territoriali: il contributo delle regioni Meridionali all’indice aggregato di povertà è ben oltre il 50%, una cifra decisamente sproporzionata rispetto alla quota di popolazione di queste regioni.
Il grado di sovrapposizione tra la misura di povertà multidimensionale proposta e la misura standard di povertà relativa rispetto al reddito è modesto, pari al 6,6% della popolazione indagata, il che conferma la complementarietà delle due misure. C’è tuttavia una forte correlazione negativa tra classi reddito e incidenza della povertà multidimensionale. Quest’ultima non solo è molto più alta per le classi di reddito inferiori, ma negli anni di crisi è aumentata notevolmente soprattutto nelle classi più povere. Il reddito è importante per evitare la povertà multidimensionale e gli effetti di qualsiasi misura di sostegno al reddito non sono banali, anche se gli interventi per ridurre la povertà e la disuguaglianza sociale dovrebbero innanzitutto mirare a prevenire i fattori strutturali di vulnerabilità, attraverso politiche per l’istruzione e la formazione, per l’inclusione sociale degli stranieri, per alleviare il peso della cura nelle famiglie, politiche allocative per le regioni meridionali, ma soprattutto politiche per la piena occupazione e politiche salariali concepite in modo da garantire una congrua remunerazione del lavoro ed evitare l’insorgere di povertà lavorativa.
Diritti
closed access