William Beveridge viene principalmente ricordato come riformatore sociale e padre del welfare state, tuttavia egli fu soprattutto uno studioso dei problemi del mercato del lavoro, un economista “applicato” interessato al funzionamento dei mercati del lavoro reali. Beveridge studiò attentamente il problema della disoccupazione ponendo l’accento innanzitutto sull’importanza dell’analisi realistica dei caratteri concreti della disoccupazione e in secondo luogo riconoscendo la disoccupazione come fenomeno radicato nel normale funzionamento di un’economia capitalistica, sottolineando in tal modo le difficoltà di realizzare e mantenere il pieno impiego. Nel presente articolo l’autore dopo aver richiamato gli aspetti principali delle riflessioni di Beveridge sulla disoccupazione prende in considerazione le proposte di politica economica e di politica salariale avanzate nel Rapporto del 1944.