La felicità, anche se la vediamo quotidianamente simboleggiata dalla simpatica faccina, paffuta e sorridente (smiley), è una “cosa seria” e gli stessi versi della canzone di Albano Carrisi, evocati nel titolo del saggio per evocare il tema con “levità”, alludono ad aspetti concreti che possono giustificare una valutazione positiva della propria situazione esistenziale: il soddisfacimento dei bisogni (materiali e immateriali). Molte definizioni convergono nel riferire la felicità allo stato d'animo positivo che assume chi ritiene soddisfatti i propri desideri Dovremmo invece abituarci a “pensare una vita piena in termini collettivi e non (solo) come soddisfazione individuale” e affermare che a tutti gli uomini è riconosciuto il diritto-dovere di ridurre la quota d’infelicità nel mondo, compresa naturalmente la nostra. Nel lavoro si fa dunque riferimento all’emersione di paradigmi di sviluppo sostenibile e solidale proprio perché più recenti documenti, anch’essi “fondativi”, parlano di felicità sotto forma di diritto al “Buen vivir” dell’intera comunità.